Il caldo delle prime settimane di luglio fa sentire la stanchezza delle giornate lavorative in modo più coinvolgente, tuttavia, la fatica di questi giorni è sicuramente alimentata dal rito delle “selezioni”, andato in onda al CFP don Facibeni proprio con l’arrivo del caldo torrido nella nostra penisola.

Eh sì, ogni anno questo rito si ripete: il numero di iscritti al CFP don Facibeni per i corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) finanziati dalla Regione Toscana e rivolti ai minori tra 14 e 17 anni, è superiore al numero di studenti che possiamo accogliere, dati i corsi attivabili.

Quest’anno, però, il quadro che si è presentato è andato oltre ogni immaginazione: 215 iscritti a fronte dei 100 o poco più studenti del primo anno che possiamo accogliere.

Il cuore di noi operatori si spezza tutte le volte che dobbiamo dire “mi dispiace”, che guardiamo gli occhi di quel ragazzo che abbiamo provato a conoscere un pochino durante il colloquio, di quel genitore che vede nella formazione professionale e in noi, eh sì perché in fondo la scuola siamo noi, il personale che ci lavora con passione ogni giorno, l’ultima opportunità per trovare una “sistemazione” per il proprio figlio.

No, facile non è, sentiamo tanta responsabilità perché, per quanto le griglie di osservazione siano precise e migliorate nel tempo, gli indicatori puntuali, i descrittori che riassumo l’osservazione ben articolati, i numeri che ne escono decideranno del futuro dei candidati! Cerchiamo di fare questo lavoro in modo sereno, sapendo che il test scritto è oggettivo e il colloquio segue una procedura oggettivizzata e rodata da tempo. L’esperienza è di tanti anni. Non importa, a fine di ogni giornata, al termine di queste due settimane in cui abbiamo visto centinaia di occhi e sentito le ragioni, tutte con la propria dignità, la sensazione è di mancanza …. Insoddisfazione ….. frustrazione, perché sappiamo che non dipende da noi!